The Fountain

Voto 20/20

[Mi limiterò a esporre qualche personale approccio interpretativo, che possa chiarire i dubbi residui di alcuni e dipanare le ombre che altri (ingiustificabilmente) proiettano su quest’Opera.
Per il Resto, la scrittura fallirebbe miseramente..e neppure la visione, se non attenta (..coinvolta..reiterata..), sarebbe sufficiente.]
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Vita-e-Morte.
Elementi strutturali parzialmente-distinti all’interno di un unico Processo..
..senza banalizzazioni emotive..senza ridondanze concettuali.

Da questo nucleo centrale, poi, il ramificarsi complesso di tre dimensioni proiettive, intrecciate l’una all’altra (patria e immagine e approdo..l’una dell’altra):
La vicenda di un uomo, un medico, che cerca una cura per il male che sta uccidendo sua moglie;
La storia di un conquistadores alla ricerca dell’Albero della Vita, come speranza ultima di salvezza per il Regno della sua Regina;
Il viaggio (Fantascientifico? Onirico? Psichico?) di un-individuo-e-un-albero, all’interno di una sfera nello “spazio”, diretti verso la stella morente Xibalba.
Tre dimensioni che (non costituendo semplicemente delle coordinate, ma dei livelli dimensionali) contengono ogni rifrazione caleidoscopica dell’intero potenziale..ovvero, microramificazioni di un albero ideale, che rappresentano lo spettro completo delle collocazioni, da un punto di vista Temporale (“Presente” – Passato – Futuro), Spaziale (Realtà – Narrazione – IntroVerso), Semantico (Sé – Oltre Sé – In Sé), Relazionale (Il Tutto – l’Altro – l’Io),
[ecc.]

L’anello, simbolo (per eccellenza) del legame, cinge le varie dimensioni, tenendole unite.
Leitmotiv silente, attraversa e riempie di significato lo sviluppo tendenzialmente ciclico degli Eventi.

Tutto fluisce (per rifluire) nella medesima direzione.
Il cancro, che divora la donna, è anche lo spietato Inquisitore che insidia il trono..è anche il male che sta uccidendo l’albero all’interno della bolla spaziale.
Il medico, che cerca una cura alla malattia (poi alla vecchiaia e alla morte), è anche il condottiero eroico che cerca l’Albero della Vita..è anche l’eremita nello “spazio” (Universo più interiore che esteriore).
La donna, malata, è anche la regina Isabella (la Spagna, in generale) sotto assedio..è anche l’albero “in viaggio”, che perde Vita.
SOPRATTUTTO,
l’albero morente è nutrimento sostanziale per l’uomo racchiuso nella sfera..così come la minaccia per il regno di Isabella nutre gli sforzi del conquistadores..così come, nella Realtà, la malattia della moglie alimenta le intenzioni conoscitive (lo Slancio Prometeico) dello scienziato.
“La morte come atto di creazione”.
La forza repulsiva del polo negativo, in virtù di una trasmutazione alchemica interiore, funge da occasione propulsiva, vivificando, attraverso il Morire, la Vita stessa.

È a partire da questo, appunto, che quest’Opera sviluppa i suoi innumerevoli tasselli espressivi.
Tutta la complessità (innegabile) deriva dalla compattezza puntiforme di uno stesso seme (..che è Vita-e-Morte..), da cui genera l’intero percorso di complessificazione(/ramificazione).
Chiarendo e offrendo, però (in ogni istante), più di quanto non gli sia possibile celare o confondere.
[Ma si glorifica, immancabilmente (come indice di genio), la capacità di illustrare in maniera semplice “fatti” complessi.
Come se la complessità fosse un errore..come se non fosse vero (..più vero..? ..altrettanto vero..?) che i “fatti” complessi possono far luce sulla presunta semplicità degli altri..come se la complessità non fosse il risultato della somma prospettica (incalcolabilmente ampia e preziosa) di eventi semplici incomprimibili..]

|SF|


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